- 5 Settembre 2014
- Posted by: admin
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La Corte di Giustizia europea si è pronunciata sui costi minimi: dichiarati in contrasto con la normativa comunitaria.
La tariffa minima applicata in Italia per il trasporto merci su strada viola le norme europee. E’ quanto ha stabilito la Corte di giustizia europea bocciando cosi’ le norme italiane che prevedono la tariffa minima determinata da accordi tra le associazioni dei Tir e quelle dei committenti.
Con la sentenza odierna la Corte ha infatti constatato che l’Osservatorio, composto maggioritariamente da rappresentanti di associazioni di categoria e abilitato ad agire nell’interesse della categoria, dev’essere considerato un’associazione d’imprese direttamente soggetta alle regole di concorrenza.
Di conseguenza, la fissazione dei costi minimi d’esercizio impedisce alle imprese di fissare tariffe inferiori a tali costi. Pertanto, limitando la liberta’ degli attori del mercato di determinare il prezzo dei servizi di trasporto di merci su strada, la normativa italiana e’ idonea a restringere il gioco della concorrenza nel mercato interno.
La Corte rileva anche che la determinazione dei costi minimi non e’ idonea, ne’ direttamente ne’ indirettamente, a garantire il conseguimento dell’obiettivo legittimo fatto valere dall’Italia per giustificare la restrizione della concorrenza (vale a dire la tutela della sicurezza stradale).
Da riscrivere, dunque, la normativa italiana che regola i costi minimi per l’esercizio dell’attività dell’autotrasporto.
(Fonte: Asca)