Credito d’imposta, bandi, bonus investimenti: guida agli incentivi per le imprese

bandi_startup_finanziamenti_imprese-275x270Un cantiere infinito, con qualche buona idea giunta al traguardo e diverse altre rimaste malinconicamente in sospeso. Le politiche di sostegno alla ricerca e innovazione sono entrate in quello che forse si può definire un mese decisivo: sono da poco partite le domande per il credito d’imposta per il personale altamente qualificato; a fine ottobre toccherà al bando da 300 milioni a valere sul Fondo per la crescita sostenibile mentre la legge di stabilità, che il governo dovrebbe varare il 10 ottobre, potrebbe sciogliere definitivamente i dubbi di copertura relativi al tanto atteso bonus investimenti.
Ciò che emerge è l’assenza di una politica di sistema chiara ed organica, alla quale finora sono stati preferiti interventi “spot”, condizionati spesso dai ritardi dei provvedimenti attuativi o dalla difficoltà di assicurare le dovute risorse. Un’analisi delle singole situazioni aperte, tuttavia, può aiutare chi cerca di orientarsi in questo settore.

Personale altamente qualificato 
Lo scorso 15 settembre si sono aperti i termini per presentare le domande relative al credito d’imposta per l’assunzione di personale altamente qualificato, una misura diventata operativa dopo un estenuante iter (era stata varata dal governo Monti nel giugno 2012). Le istanze si possono trasmettere attraverso la piattaforma Cipaq disponibile sul sito del ministero dello Sviluppo economico (www.mise.gov.it). Per ricapitolare, si applica un credito d’imposta pari al 35% dei costi aziendali sostenuti per le assunzioni o trasformazioni di contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato di personale altamente qualificato, con un limite massimo di 20mila euro all’anno per impresa.

Il bonus è rivolto all’assunzione di due categorie di lavoratori: persone in possesso di un dottorato di ricerca universitario conseguito in una università italiana o estera (se riconosciuto equipollente); persone in possesso di laurea magistrale nelle discipline in ambito tecnico o scientifico (43 in tutto, dall’ingegneria al design). Lo sportello online per le domande è aperto dal 15 settembre al 31 dicembre 2014 per assunzioni relative al periodo 26 giugno 2012-31 dicembre 2012; dal 12 gennaio 2015 per assunzioni relative al 2013 e dall’11 gennaio 2016 per le assunzioni del 2014. I primissimi risultati, dopo una settimana, parlano di 241 assunzioni agevolate per 4,2 milioni con 25 milioni ancora disponibili.

Il ministero aggiorna progressivamente le Faq sul sito per rispondere alle domande più frequenti. È stato chiarito, ad esempio, che la cessazione del rapporto di lavoro non determina revoca dell’agevolazione se il dipendente viene sostituito da una figura professionale con le stesse caratteristiche previste dal decreto di attuazione. Per l’accesso al credito d’imposta, inoltre, è considerata valida anche la trasformazione di un contratto di apprendistato in contratto a tempo indeterminato.

Fondo crescita sostenibile 
Lo scorso 25 luglio è stato firmato il decreto direttoriale dello Sviluppo economico per gli incentivi alle imprese, sotto forma di finanziamenti agevolati, a valere su 300 milioni del Fondo crescita sostenibile. Qualche giorno fa l’apertura dello sportello agevolativo per il “click day” è stata spostata dal 30 settembre al 27 ottobre: le domande andranno presentate secondo la procedura pubblicata nella sezione «Progetti di R&S negli ambiti tecnologici di Horizon 2020» del sito dello Sviluppo economico.

Si tratta di agevolazioni dirette a sostenere la realizzazione di progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale negli ambiti tecnologici individuati dal programma Ue “Horizon 2020″. Il 60% dei 300 milioni disponibili è riservato a progetti proposti da imprese di piccole e medie dimensioni. I progetti devono prevedere spese ammissibili comprese tra 800mila e 3 milioni e possono essere presentati dalle imprese singolarmente o in forma congiunta, anche con organismi di ricerca, fino a un massimo di 3 soggetti proponenti. Le agevolazioni sono concesse nella forma del finanziamento agevolato per una percentuale delle spese ammissibili articolata in relazione alla dimensione d’impresa, pari al 70% per le piccole imprese, al 60% per le medie imprese e al 50% per le grandi. Il finanziamento agevolato ha una durata massima di 8 anni, oltre un periodo di preammortamento di 3 anni, e prevede un tasso agevolato pari al 20% del tasso di riferimento stabilito dalla Commissione europea, comunque non inferiore allo 0,8 per cento.

Credito d’imposta per gli investimenti
È appeso a un filo sempre più sottile il credito d’imposta per gli investimenti in ricerca. Un altro caso di attuazione complicata e, soprattutto, di incertezze e scelte sbagliate sulle coperture. Il decreto Destinazione Italia, del dicembre 2013, istituiva un credito d’imposta del 50%, con un tetto complessivo di 200 milioni di euro e di 2,5 milioni per singolo beneficiario, per l’incremento di investimento rispetto all’anno precedente.

La misura però non è mai partita: si prevedeva di recuperare i 600 milioni in tre anni «a valere sulla proposta nazionale relativa alla programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali comunitari» e «a seguito dell’approvazione della Commissione europea» ma di questo stanziamento, nell’accordo di partenariato sulla nuova tornata di risorse Ue, non c’è traccia. Di qui un serrato scambio di documenti e di ipotesi tra ministero dello Sviluppo economico e ministero dell’Economia con l’obiettivo di salvare la misura, magari con la prossima legge di stabilità. In pratica occorrerà rivedere del tutto le coperture. Inoltre, risorse permettendo, se saranno accolte le richieste pressanti che provengono dal mondo delle imprese, la stessa struttura del bonus potrebbe essere modificata per passare a un beneficio fiscale secco conteggiato sull’importo complessivo dell’investimento e non più sull’incremento annuale.