COMUNICATO STAMPA – UFFICIO STAMPA UPA e PMI – CONFARTIGIANATO

Confartigianato Imprese Teramo UPALA CAMERA DI COMMERCIO DI TERAMO APPROVA CON IL VOTO CONTRARIO DELLA CONFARTIGIANATO IL BILANCIO PREVENTIVO PER L’ANNO 2015 – QUASI AZZERATE LE RISORSE PER LE ATTIVITÀ PROMOZIONALI CHE DA € 1.900.000,00 SONO STATE RIDOTTE AD € 160.000,00 MA NON VENGONO TOCCATE LE INDENNITÀ E I GETTONI DI PRESENZA – NEL MESE DI AGOSTO SI SONO TENUTE 2 GIUNTE CAMERALI A DISTANZA DI 5 GIORNI

La riduzione alle imprese del 35% del Diritto Camerale applicata dal Governo Renzi è stata compensata dalla Camera di Commercio di Teramo riducendo drasticamente, da € 1.900.000,00 ad € 160.000,00, le risorse messe a disposizione negli anni passati per le attività promozionali alle imprese.

Nonostante la decisione di accorpare le Camere di Commercio che non superano gli 80.000 iscritti, la Camera di Commercio di Teramo, con poco più di 40.000 iscritti, procede speditamente verso il rinnovo delle cariche. Da diversi mesi il Consiglio Camerale e la Giunta vengono convocate il medesimo giorno permettendo ai consiglieri componenti di Giunta di percepire 2 gettoni nello stesso giorno.

Nel Consiglio Camerale del 25 novembre 2014 il Presidente dell’UPA Confartigianato Teramo, prof. Luciano Di Marzio, nel suo intervento manifesta soddisfazione circa la riduzione del Diritto Camerale annuale operata dal Governo “che porterà una diminuzione del carico fiscale a favore delle imprese”.

Quanto alle società partecipate, dopo le varie sollecitazioni effettuate nei consigli precedenti dal Presidente Di Marzio, finalmente prendiamo atto della decisione di uscire dal capitale di tali società.

Per quanto riguarda il Centro Fieristico, rimarca che l’Università, nonostante gli impegni assunti, non ha mai messo a disposizione delle imprese uno spazio attrezzato per l’esposizione dei prodotti tipici della provincia. Ritiene che la messa in liquidazione di tale Centro continuerà ad aggravare la situazione economica della provincia di Teramo. Evidenzia, vista la scarsità delle risorse disponibili, che sarebbe opportuno presentare progetti all’Unione Europea per accedere alle risorse messe a disposizione dei paesi membri.

Di Marzio nel leggere il bilancio preventivo 2015 nota che nella relazione previsionale e programmatica sottoposta all’approvazione del Consiglio nulla è riportato circa la situazione della Società Gran Sasso Teramano S.p.a.. Di Marzio evidenzia che dai quotidiani locali si è appreso che le attrezzature della società, ad esempio battipista ed altro, sono in stato di abbandono. Sarebbe stato opportuno che tali mezzi, così come da tempo rimarcato, fossero stati messi a disposizione dal soggetto aggiudicatario del servizio e non acquistati dalla Società Gran Sasso Teramano S.p.a.. In tal modo si é consentito che la Società privata aggiudicataria del servizio ottenesse utili a danno dell’Erario pubblico. Inoltre, in base ad una relazione della Regione Abruzzo sulle società partecipate, pare che la società Gran Sasso Teramano S.p.a. abbia un debito di € 2.500.000,00 derivante dal fatto che l’opera pubblica è stata, a suo tempo, realizzata nonostante la mancanza di una adeguata copertura finanziaria. Sembrerebbe, altresì, che sia stati aperto uno scoperto di conto corrente di oltre 10 milioni di euro che genera ogni anno interessi esorbitanti. Sicuramente si sarebbe potuto procedere con soluzioni alternative e ad un minor costo. I Fondi FAS, se e quando saranno trasferiti dalla Regione alla società, serviranno, ad avviso del Presidente Di Marzio, solo a pagare gli interessi bancari.

È notizia di ieri l’accordo sulla gestione degli impianti di Prati di Tivo, che passa da € 250.000,00 a poco più di € 50.000,00. Ancora una riduzione dei costi di gestione a favore del privato e che peserà su un bilancio ormai grave della Gran Sasso Teramano S.p.a.. Come in passato, sembrerebbe interessata alla gestione sempre la società SIGET. Che fine ha fatto la finalità di rilancio della montagna teramana voluta fortemente dalla Camera di Commercio di Teramo al momento della costituzione della società Gran Sasso Teramano S.p.a.?

Ci auspichiamo, pertanto, soprattutto da parte del nuovo Consiglio Camerale, una riflessione globale sulla vicenda, oltre all’eventuale azzeramento dei gettoni di presenza e delle indennità degli organi Camerali, al fine di ottenere risorse disponibili per l’economia provinciale e per le attività promozionali che nel 2015 verranno quasi azzerate.