- 9 Gennaio 2015
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Nuovo Regime dei Minimi, variazione aliquote e-book e pellet legno, reverse charge e split payment, dichiarazione annuale, clausola di salvaguardia: novità sull’IVA in Legge di Stabilità.
Per professionisti e autonomi a partita IVA, il provvedimento forse più rilevante contenuto nella Legge di Stabilità è la Riforma del Regime dei Minimi, su cui fra l’altro il Governo ha annunciato interventi correttivi nel corso del 2015 (a favore in particolare dei giovani professionisti). Ma la manovra contiene anche diverse altre misure relative all’IVA, fra cambi di aliquote, reverse charge e split payment, semplificazioni dichiarative, che riguardano quindi sia le partite IVA sia i consumatori.
Regime dei minimi
Molto in sintesi, il nuovo Regime dei Minimi prevede che l’imposta forfettaria salga dal 5 al 15%, e che cambino i requisiti che le partite IVA devono avere per accedere e il modo di calcolare l’imponibile. Non ci sono più limiti temporali né paletti di età, quindi si può rimanere nel regime forfettario fino a quanto sussistono i requisiti di reddito (prima c’era un limite a cinque anni), e decade il tetto dei 35 anni. Per ogni singola attività autonoma o professionale sono fissati specifici massimali di reddito, che vanno dai 15mila ai 40mila euro annui. E l’imponibile su cui applicare l’aliquota si calcola applicando coefficienti, anch’essi divisi per tipologie di attività. Il nuovo Regime dei Minimi è regolamentato dai commi 54 e seguenti della Legge di Stabilità 2015.
Aliquote IVA: e-book e pellet
L’aliquota sugli e-book è stata equiparata a quella relativa ai libri cartacei, e quindi portata al 4% (dal precedente 22%). A stabilirlo è il comma 667, in base al quale:
“Sono da considerare libri tutte le pubblicazioni identificate da codice ISBN e veicolate attraverso qualsiasi supporto fisico o tramite mezzi di comunicazione elettronica”.
Procedimento inverso per il pellet di legno, sui quali l’aliquota è salita dal 10 al 22%, in virtù del comma 711. Infine, prorogata di un anno (per l’intero 2015) l’aliquota agevolata del 10% (invece che quella più alta del 22%) ai Marina Resort (comma 237).
Reverse charge e split payment
Il meccanismo dell’inversione contabile (reverse charge), per cui l’obbligo IVA riguarda l’acquirente e non il venditore, viene esteso a nuove operazioni: prestazioni di servizi di pulizia, di demolizione, di installazione di impianti e di completamento relative a edifici, trasferimenti di quote di emissioni di gas a effetto serra, trasferimenti di altre unità che possono essere utilizzate dai gestori per conformarsi alla direttiva 2003/87/CE e di certificati relativi al gas e all’energia elettrica, cessioni di gas e di energia elettrica a un soggetto passivo rivenditore, cessioni di beni effettuate nei confronti di ipermercati, supermercati e discount alimentari, cessioni di bancali in legno (pallet) recuperati ai cicli di utilizzo successivi al primo.
Istituto lo split payment per le operazioni nei confronti della pubblica amministrazione, per cui è l’ente pubblico, e non il fornitore del bene o del servizio, a versare l’IVA direttamente al Fisco. Le modifiche sono contenuto nei commi da 629 a 633.
Semplificazioni dichiarative
La dichiarazione IVA annuale a partire dall’anno di imposta 2015 (quindi, a partire dalla dichiarazione 2016), non si presenta più con il modello UNICO di dichiarazione dei redditi, ma in forma indipendente. La scadenza sarà l’ulitmo giorno di febbaio, e non più il 30 settembre. Questa modifica farà decadere l’obbligo di presentazione, entro fine febbraio, della comunicazione dati Iva (comma 641).
Clausola di salvaguardia
Infine, c’è una clausola di salvaguardia, in base alla quale nel caso in cui non si riesca ad assicurare il rispetto dei saldi di bilancio attraverso altre misure (risparmi di spesa o maggiori entrate), a partire dal 2016 scattano aumenti IVA: due punti in più dal 1 gennaio 2016, quindi con aliquote al 12% e al 24%, un altro punto nel 2017, con le aliquote quindi al 13 e al 25%, e un mezzo punto nel 2018 sulla sola aliquota massima, che arriverebbe così al 25,5%. Come detto, è una clausola di salvaguardia, che prevedibilmente si cercherà di evitare, non di una misura destinata ad entrare sicuramente in vigore.
(Fonte: Legge 190/2014, Legge di Stabilità 2015)