- 3 Aprile 2015
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Il falso in bilancio torna ad essere reato dopo 13 anni. Il disegno di legge anticorruzione, approvato dal Senato, ripristina, senza alcuna esclusione, il reato di false comunicazioni per chi modifica in modo fraudolento i bilanci al fine di ottenere un vantaggio per sé o per la società stessa.
Al Senato sono state approvate anche le pene. Per chi incorrerà nel reato di false comunicazioni societarie, è prevista da uno fino a 5 anni di reclusione per le società non quotate in borsa. Pene più aspre, invece, nel caso di false comunicazioni per le società quotate, si va da un minimo di 3 ad un massimo di 8 anni.
Oltre al falso in bilancio, ecco le altre misure contemplate nel ddl anticorruzione approvate in Senato:
• Reati di mafia. Sono inasprite le pene per il 416 bis e per la corruzione, che passano dagli attuali 7 e 12 anni ai 10 e 15 anni, rispettivamente come pena minima e massima.
• Autorità nazionale anticorruzione. I magistrati inquirenti avranno l’obbligo di avvisare il presidente dell’autorità.
• Pubblica Amministrazione. Nei casi di corruzione nella Pubblica Amministrazione, per poter accedere al patteggiamento e all’applicazione delle norme sulla condizionale, il dipendente corrotto dovrà restituire quanto percepito indebitamente.