- 28 Maggio 2015
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Protocollo d’intesa tra INPS e Agenzia delle Entrate per avviare controlli incrociati e adottare strumenti contro le false compensazioni aziendali fra crediti e debiti perpetrando frodi DURC.
Compensazione crediti inesistenti e frodi DURC: per contrastare questi e altri frequenti fenomeni di evasione fiscale e contributiva, Fisco e INPS uniscono le forze siglando un protocollo d’intesa per incrocio di dati, controlli e tavoli tecnici. Obiettivo: contrastare l’utilizzo improprio di compensazioni tra crediti e debiti, che le aziende utilizzano per risultare in regola con i contributi e ottenere il documento unico di regolarità contributiva.
I nuovi controlli sono ancora più importanti in vista della semplificazione del DURC online, da luglio 2015 rilasciato in tempo reale, con validità di 120 giorni (90 nel caso di lavori edilizi privati). L’intesa è stata firmata dal direttore dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi e dal presidente INPS Tito Boeri, che spiega:
«nel 2014 le richieste di compensazione all’INPS attraverso l’utilizzo parziale o integrale di crediti verso l’Erario sono fortemente aumentate. C’è stato un incremento del 60% nel numero di F24 presentati a tal fine per 1,2 miliardi in più di compensazioni con l’Erario. E’ un incremento fuori linea rispetto a quanto avvenuto negli anni precedenti, che fa sospettare che parte di queste richieste possano essere originate dal tentativo di evadere tasse e contributi sociali».
Il protocollo prevede l’attivazione di una serie di strumenti che consentono di sincronizzare le banche dati di INPS e Agenzia delle Entrate, rafforzando la collaborazione fra fiscalità e previdenza per reprimere il fenomeno delle false compensazioni.
«Soprattutto quelle di natura orizzontale, prosegue Boeri, che giocano sul mancato dialogo fra diverse amministrazioni pubbliche».
Il punto è il seguente: le compensazioni fiscali fra crediti e debiti nei confronti della pubblica amministrazione sono uno strumento potenziato negli ultimi anni nell’ottica della semplificazione per le imprese, anche per far fronte al ritardo dei pagamenti della PA (utilizzando le somme dovute dalle PAL in compensazione per pagare tasse o contributi). Nell’applicazione di questo meccanismo, tuttavia, esistono paletti precisi, fissati dalle diverse norme che si sono succedute, spesso aggirati: compensazioni indebite connesse al pagamento di somme iscritte a ruolo, compensazioni di crediti inesistenti.
Per evitare questi comportamenti illeciti, l’Agenzia delle Entrate si è dotata di un sistema di monitoraggio delle compensazioni. ora, spiega Rossella Orlandi:
«grazie alla cabina di regia con l’INPS metteremo ulteriormente in mora questi comportamenti fraudolenti condividendo strategie, dati e liste per controlli ancora più efficaci».
Il protocollo prevede, oltre all’incrocio di banche dati, il rafforzamento delle forme di comunicazione e l’istituzione di un tavolo tecnico bilaterale di coordinamento, composto da funzionari dell’INPS e dell’Agenzia delle Entrate, per definire i dettagli per lo scambio di informazioni. Ulteriori gruppi di lavoro a livello regionale renderanno l’azione operativa più efficiente sul territorio, ricorrendo anche a specifiche metodologie di controllo condivise ed elenchi di aziende da sottoporre ad accessi, realizzati in maniera coordinata e congiunta.
Di fatto, nel 2014 oltre 1,9 milioni di soggetti «hanno utilizzato crediti verso l’Erario per pagare, in tutto o in parte, contributi INPS, con oltre 5 milioni di modelli F24», ricorda Orlandi: numeri importanti, che impongono un controllo sistematico per evitare comportamenti illeciti. Come detto, oltre alla perdita di gettito fiscale e contributivo, questi comportamenti si traducono anche in frodi DURC, nel senso che vengono anche utilizzate per ottenere documento unico di regolarità contributiva, che consente ad esempio di partecipare a gare pubbliche.
Fonte: PMI