- 17 Giugno 2015
- Posted by: admin
- Categoria: News
Decreto applicativo del Jobs Act sull’attività ispettiva e di vigilanza accentrate in un unico organo, l’Ispettorato Generale del Lavoro: ecco come cambiano le ispezioni.
Nasce l’Ispettorato Generale del Lavoro, una sorta di Agenzia unica per tutte le attività di vigilanza e controllo in cui confluiscono tutte le attuali attività di ispezioni sul lavoro, comprese quelle di INPS e INAIL: è la principale novità prevista dal decreto legislativo applicativo del Jobs Act dedicato a razionalizzazione e semplificazione dell’attività ispettiva in materia di lavoro e legislazione sociale. Il provvedimento è fra quelli approvati dal Consiglio dei Ministeri dello scorso 11 giugno in via preliminare, e deve ora iniziare l’iter per i necessari pareri parlamentari.
La principale funzione dell’ispettorato è il coordinamento della vigilanza in materia di lavoro, contribuzione e assicurazione obbligatori, attraverso la programmazione dell’attività di controllo sulle imprese, la definizione delle modalità di accertamento e di linee di condotta e direttive di carattere operativo per tutto il personale che effettua ispezioni sul lavoro (compreso quello in forza presso INPS e INAIL).
INPS, INAIL e Agenzia delle Entrate mettono a disposizione dell’Ispettorato, anche attraverso l’accesso a specifici archivi informatici, dati e informazioni, sia in forma analitica che aggregata. Sono previsti anche protocolli con altri organi di vigilanza, come i servizi ispettivi delle aziende sanitarie locali e delle agenzie regionali per la protezione ambientale, che assicurino l’uniformità di comportamento ed una maggiore efficacia degli accertamenti, evitando la sovrapposizione degli interventi. In ogni caso, ogni organi che svolge accertamenti e ispezioni sul lavoro avrà l’obbligo di coordinarsi con l’ispettorato.
Si va quindi verso una semplificazione delle ispezioni sul lavoro, che eviti in particolare il moltiplicarsi di accertamenti per le imprese da parte di una molteplicità di istituzioni (ministero, Guardia di Finanza, enti di previdenza e via dicendo). Il personale ispettivo attualmente in forze presso INPS e INAIL verrà trasferito al nuovo Ispettorato Generale del Lavoro, mantenendo trattamento economico e normativo in vigore: l’orientamento operativo espresso dal ministero del Lavoro Giuliano Poletti ai sindacati è quello di lasciare agli ispettori l’opzione di scegliere se rimanere presso gli istituto previdenziali.
L’Ispettorato Generale del Lavoro è un organo di diritto pubblico, gli organi principali sono il direttore generale (che ne ha la rappresentanza legale), il consiglio di amministrazione, il collegio dei revisori.
Per far operativamente partire la riforma, bisogna attendere prima la fine dell’iter del decreto attuativo (in genere il passaggio parlamentare, di carattere consultivo, dura qualche mese), e poi l’emanazione di appositi decreti da parte del ministero del Lavoro, con lo Statuto dell’Ispettorato e le regole relative a personale, organizzazione, contabilità, gestione del nuovo istituto.
Il decreto sulle nuove ispezioni sul lavoro attua in particolare la lettera l, comma 7, articolo 1, della legge Delega di Riforma del Lavoro (legge 183/2014), che prevede la «semplificazione e razionalizzazione dell’attività ispettiva, attraverso misure di coordinamento» e l’istituzione di una Agenzia Unica per le ispezioni sul lavoro (che è, appunto, il nuovo Ispettorato Generale del Lavoro), tramite «l’integrazione in un’unica struttura dei servizi ispettivi del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dell’INPS e dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), prevedendo strumenti e forme di coordinamento con i servizi ispettivi delle aziende sanitarie locali e delle agenzie regionali per la protezione ambientale».