- 25 Aprile 2016
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- Categories: News, Trasporti
«La logistica abruzzese è stata sistematicamente trascurata e il rischio concreto è non solo che le merci fatichino a partire ed arrivare in Abruzzo, ma anche che la produzione nella nostra regione venga ridotta. I dati, dal periodo pre-crisi ad oggi, parlano infatti di un calo della produzione, con conseguente riduzione delle merci trasportate pari al 46%. Di fronte a questi numeri non si può rimanere immobili». A lanciare l’allarme sono tutte le associazioni del trasporto abruzzese, che chiedono alla Regione di fare uno sforzo al fine di «proiettare l’Abruzzo, i cittadini e le imprese nel mercato globale».
Prospettive, proposte e dati relativi alla logistica e al trasporto abruzzesi sono stati analizzati nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nella sede di Confartigianato, a Pescara. E’ stato inoltre illustrato il documento unitario che tutte le associazioni del trasporto abruzzese – Confartigianato Trasporti, Assotir, Fiap, Fai, Fita Cna, Sna Casartigiani e Anita-Confindustria – hanno inviato al governatore Luciano D’Alfonso e a tutti i parlamentari abruzzesi. Presenti all’incontro odierno, tra gli altri, il presidente di Confartigianato Trasporti Abruzzo, Gabriele Sillari, il presidente ed il segretario della Fai regionale, Nicola D’Arcangelo e Carlo Antonetti.
«L’attesa non paga, anche perché gli altri non aspettano – affermano i rappresentanti delle associazioni – Seguendo questa logica, le imprese di autotrasporto conto terzi abruzzesi, per rivitalizzare l’economia ed avere più merci da trasportare, sono fortemente interessate al ‘Piano Strategico della Portualità e della Logistica’ varato dal Governo. Uno strumento che rappresenta un’occasione di rilancio dell’attività produttiva, dando slancio a tutta l’economia regionale. La valutazione dell’appetibilità commerciale di un territorio, d’altronde, è legata anche alla qualità delle infrastrutture stradali, ferroviarie, portuali e aeree».
«L’Abruzzo si colloca al 144° posto tra le regioni europee – si legge nel documento – precedendo le altre regioni del Medio e Basso Adriatico e dell’Italia Meridionale, ad esclusione della Campania, e confina con la seconda regione più infrastrutturata del Paese: il Lazio. Proprio per queste ragioni diventa estremamente importante, sia per l’Autorità di Sistema Portuale di Civitavecchia sia per quella di Ancona, inglobare i porti nazionali abruzzesi di Pescara e Ortona, per raggiungere una più elevata autonomia finanziaria. Infatti il Governo nel ‘Piano Strategico Nazionale’ ha stabilito che per qualunque AdSP è importante ottenere la più ampia autonomia finanziaria, attraverso una nuova governance. Una realtà in cui gli autotrasportatori sono stakeholder (portatori d’interesse) di primaria importanza, insieme agli altri attori economici, Pmi in testa».
«E’ perciò indispensabile, per il nostro settore e, più in generale, per tutto il settore produttivo regionale – dicono i rappresentanti delle associazioni – sollecitare un incontro con i vertici regionali per capire quali sono e saranno le politiche in riferimento a: autoporti ed interporti, attualmente chiusi o sottoutilizzati; reti europee e Ten-T; porti, con quelli di Pescara e Ortona all’interno dell’AdSp di Ancona, mentre ancora si ignora in quale autorità sarà inserito quello di Vasto; autostrade, con la rivisitazione del tracciato della Strada dei Parchi e la possibilità di realizzare la terza corsia dell’autostrada A14 nel tratto abruzzese; ferrovie, ammodernando la obsoleta linea Pescara-Roma; aeroporto, scongiurando l’abbandono dello scalo da parte di Ryanair».
«Assume una notevole importanza, per un settore così strategico per lo sviluppo della regione – aggiungono – essere adeguatamente autonomo rispetto ai possibili condizionamenti di portatori di interesse locali sia economici che politici. Alle istituzioni regionali abruzzesi chiediamo di proiettare la regione, e con essa i cittadini e le imprese, nel mercato globale. Ne consegue che non è importante a quale AdSP si viene accorpati, mentre è fondamentale il piano di sviluppo della logistica dei porti e delle infrastrutture di tutta l’area di pertinenza. C’è purtroppo da constatare – concludono gli esponenti delle associazioni – che gli autotrasportatori non sono mai stati interpellati dalle istituzioni regionali su questi temi fondamentali».
Confartigianato Trasporti, Assotir, Fiap, Fai, Fita Cna, Sna Casartigiani e Anita-Confindustria chiedono, inoltre, «la creazione di un punto di distribuzione di gas naturale liquido (Gnl o Lng) nel porto di Ortona, tenuto conto che lo scalo si trova nell’area del parco marino ‘Costa dei Trabocchi’» e «l’Introduzione del Fast Corridor (corridoio veloce) stradale».