- 27 Settembre 2016
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L’analisi del trend dei prestiti alle imprese e dei relativi tassi di interesse evidenzia un ritardo della ripresa del credito al sistema produttivo e in particolare alle imprese di piccola dimensione. A luglio 2016 i prestiti alle società non finanziarie – escluse le famiglie produttrici – scendono dello 0,5%, mentre sono in positivo (+1,4%) i prestiti alle famiglie. Anche il volume dei nuovi prestiti alle imprese, dopo il ciclo positivo dello scorso anno, torna in territorio negativo e nei primi sette mesi del 2016 segna una flessione del 6,6%. L’analisi degli ultimi dati disponibili per classe dimensionale di impresa a maggio 2016 evidenzia i prestiti alle imprese medio-grandi in aumento dello 0,5% mentre persiste il calo (-1,6%) dei prestiti alle imprese con meno di 20 addetti.
Il confronto internazionale sulla dinamica dei prestiti alle società non finanziarie nei principali Paesi dell’Eurozona a luglio 2016 vede una flessione per l’Italia (-0,2%) e la Spagna (-0,8%), mentre il credito alle imprese nell’Eurozona cresce dell’1,9% su base annua, con aumenti più robusti in Francia (+5,3%) e Germania (+2,9%).
Sul fronte della qualità del credito un segnale positivo proviene dalla stabilizzazione delle sofferenze sui prestiti alle imprese: a luglio 2016 lo stock di sofferenze relative al credito alle imprese è pari a 156,9 miliardi di euro, pari al 17,9% dei prestiti lordi, ed è stabile rispetto allo stesso mese del 2015 mentre un anno prima registrava un aumento del 14,4%. Più deteriorata la situazione creditizia delle Costruzioni, settore in cui le sofferenze rappresentano il 30,9% dei prestiti lordi, seguite dai Servizi ed altri con il 15,7% e dal Manifatturiero con il 14,8%.
La politica monetaria espansiva prosegue a manifestare effetti positivi sul costo dei prestiti: a luglio 2016 il tasso di interesse sui prestiti alle società non finanziarie per nuove operazioni è pari all’1,71%, 35 punti base più basso rispetto al valore di un anno prima e di soli 4 punti base più alto rispetto a quello pagato mediamente nell’Eurozona (1,67%).
Focus credito all’artigianato – I dati resi disponibili grazie alla collaborazione con Artigiancassa indicano a marzo 2016 uno stock, comprensivo delle sofferenze, concesso alle imprese artigiane di 44,0 miliardi di euro ed in diminuzione in un anno di 2,9 miliardi, pari al -6,1%, flessione più accentuata rispetto a quella delle piccole imprese fino a 20 addetti. In quattro anni (marzo 2012-marzo 2016) i prestiti all’artigianato si sono ridotti complessivamente di un quinto (-19,1%), pari a 10,3 miliardi di euro in meno, un calo doppio rispetto a quello registrato dal totale imprese (-9,8%).
L’analisi delle tendenze sul territorio evidenzia che calo dei prestiti è diffuso in tutte le regioni; da segnalare che in cinque regioni su venti – che sommano prestiti per 5,5 miliardi di euro (12,5% del totale) – la dinamica tendenziale dei prestiti all’artigianato migliora o è stabile rispetto a quella rilevata nel trimestre precedente. Anche in tutte le province il credito all’artigianato è in territorio negativo e in 36 province si rileva un trend dei prestiti stabile o in miglioramento rispetto al trimestre precedente mentre nelle restanti 74 si rileva un trend in peggioramento.
L’analisi dettagliata sul territorio dei prestiti all’artigianato, con un focus sui tassi attivi effettivi sui finanziamenti alle imprese, è disponibile nell’Elaborazione Flash “Tendenze del credito alle imprese – Focus artigianato a marzo 2016”.Clicca qui per scaricarla.
DINAMICA DEI PRESTITI BANCARI ALLE IMPRESE MEDIO-GRANDI E ALLE IMPRESE CON MENO DI 20 ADDETTI
( Dicembre 2013-maggio 2016 (provvisorio); var.% corrette con cartolarizzaz., riclassificaz. e altre var. non derivanti da transazioni – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d’Italia)
TASSO ALLE SOCIETÀ NON FINANZIARIE IN ITALIA E ALLE IMPRESE NELL’EUROZONA NEGLI ULTIMI 5 ANNI
(Luglio 2011-luglio 2016. Tasso % su nuovi prestiti – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca Centrale Europea)