- 4 Novembre 2020
- Posted by: Luisella D'Alessandro
- Categories: Moda, News
Una bella notizia per il nostro Paese in un periodo non proprio felice. L’Italia, infatti, si conferma leader in UE nel settore Moda: con oltre 472 mila addetti è il primo paese dell’Unione a 27 per occupazione dei settori del tessile, abbigliamento e pelli.
Una struttura imprenditoriale, quella della moda italiana, che ha le sue fondamenta nelle micro e piccole imprese, diffuse su tutto il territorio: l’occupazione delle micro e piccole imprese del comparto del quadrilatero italiano della Moda (che include Toscana, Marche, Emilia Romagna, Veneto e Lombardia), supera del 25,6% l’occupazione delle omologhe imprese di Spagna, Germania e Francia messe insieme.
I punti di forza e le criticità del settore sono contenute del nuovo report dell’Ufficio Studi ‘Micro e piccole imprese della Moda, tra crisi Covid-19 e lenta ripresa’, un report proprio di Confartigianato che evidenzia come, verso la fine dell’estate, prima dell’ondata autunnale di contagi a livello mondiale, il settore della Moda abbia registrato i primi segnali di ripresa: “ad agosto 2020 il calo tendenziale della produzione è stato quasi completamente assorbito, e gli ordinativi segnano un aumento del 12,9%, superiore alla crescita del 6,1% della media del manifatturiero”, anche se restano pesanti gli effetti della crisi della pandemia sulle imrpese del settore, che registrano un calo del fatturato del 25,9%.
Il report evidenzia altri punti di forza su cui il settore ha intenzione di fare leva in questa complessa fase di recupero: la crescente qualità del Made in Italy, con una crescente percentuale di esportazioni, la capacità di innovare e l’orientamento green delle micro e piccole imprese che svolgono una o più azioni finalizzate a ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività.
Leggi il report sulle MPI e artigianato della Moda, con l’Appendice statistica: https://bit.ly/2TvFWrk
Fonte: https://bit.ly/3otK09U