- 27 Novembre 2020
- Posted by: Luisella D'Alessandro
- Categories: News, Turismo
Un’ottima notizia per l’artigianato di Castelli: la tradizionale inaugurazione del Presepe e l’illuminazione dell’albero di Natale in piazza San Pietro sarà arricchita con l’esposizione del Presepe monumentale di Castelli da venerdì 11 dicembre 2020 (accensione delle luci alle ore 16:30) ed in esposizione fino al 10 gennaio 2021.
La cerimonia sarà presieduta dal Cardinale Giuseppe Bertello, e dal Vescovo Fernando Vérgez Alzaga, rispettivamente Presidente e Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. Lo stesso giorno, nella mattinata, le delegazioni di Castelli e di Kočevje saranno ricevute in udienza da Papa Francesco per la presentazione ufficiale dei doni.
Il presidente Di Marzio approfitta della notizia per congratularsi con il Vescovo Mons. Leuzzi per essere riuscito a riportare la prestigiosa arte abruzzese della ceramica di Castelli a Roma in un periodo difficile per il nostro artigianato. L’azione del Vescovo aiuta la nostra provincia da anni spogliata dai ruoli rappresentativi e che grazie a Lui sta tornando al centro dell’attenzione: Dapprima Il presidente del Consiglio e prossimamente Papa Bergoglio (invitato ad Isola del Gran Sasso d’Italia per il centenario di San Gabriele).
Il presidente offre al Vescovo tutto l’appoggio che può essergli utile sul territorio e lo ringrazia per le iniziative che coinvolgono i giovani ancora troppo trascurati dalle istituzioni, come del caso di Castelli e dell’istituto d’arte.
Il Presepe Monumentale, complesso scultoreo di 54 statue, è opera dell’Istituto d’arte di Castelli.
Fu realizzato da docenti e allievi nell’arco di 10 anni, tra il 1965 e il 1975. Il direttore Serafino Mattucci affidò questo progetto in particolare ai professori Gianfranco Trucchia e Roberto Bentini, ma il Presepe rimane un’opera corale, frutto dell’impegno dell’intera scuola.
Sono i particolari descrittivi e decorativi a rendere riconoscibili i personaggi e a donare vivacità all’opera: i capelli, la barba, i particolari anatomici dei visi, l’abbigliamento.
Le numerose statue di animali assumono molta importanza perché servono a creare una cornice popolare e familiare.
L’opera sembra trarre ispirazione da epoche e stili diversi, soprattutto di provenienza orientale: la parte strutturale “a colonna” e alcuni particolari descrittivi come i capelli e la barba ricordano la scultura mesopotamica. Ma troviamo anche rimandi all’arte rinascimentale, al neobarocco novecentesco e all’informale.
Docenti e studenti vollero immortalare anche eventi importanti del mondo contemporaneo e così all’interno dell’opera troviamo statue eccentriche rispetto alle figure tradizionali del Presepe, come l’astronauta, che fa riferimento alla conquista della luna.
Il Presepe fu già esposto a Roma nel Natale del 1970 e successivamente a Gerusalemme, Betlemme e Tel Aviv.
Quest’opera rappresenta una felice sintesi tra tradizione e accoglienza del nuovo, ricerca e sperimentazione.
L’esposizione del presepe si accompagna ad altri importanti incontri che potete scoprire sul sito dell’evento.