- 7 Dicembre 2020
- Posted by: Luisella D'Alessandro
- Categoria: News
Da gennaio a settembre 2020 si è registrato un calo del 7.2% nel volume delle vendite al dettaglio: un dato mai registrato dallo scoppio della Grande crisi e da imputarsi interamente al -13,6% dei prodotti non alimentari mentre quelli alimentari crescono dell’1,4%.
Le festività natalizie modificano notevolmente le abitudini di spesa dei consumatori: considerando il triennio 2017-2019, nel mese di dicembre si registra un valore delle vendite al dettaglio superiore del 25,1% rispetto alla media mensile annua (16,4% nel caso dei prodotti alimentari e 31,5% nel caso di quelli non alimentari). Le vendite al dettaglio del mese di dicembre rappresentano il 10,4% del totale annuo, dato composto da una quota del 9,7% per la spesa alimentare che sale all’11,0% per le vendite non alimentari.
Prendendo a riferimento la spesa delle famiglie relativa ai prodotti maggiormente scelti come regalo e ai servizi di cura della persona in settori presidiati dalle imprese artigiane – prodotti alimentari e bevande, moda e gioielleria, mobili, articoli tessili per la casa, cristalleria, stoviglie e utensili domestici, utensili e attrezzature per la casa e il giardino, giochi, giocattoli, articoli sportivi, libri, articoli di cartoleria e materiale da disegno e servizi per la cura della persona – si stima a dicembre una spesa delle famiglie in regali di Natale pari a 24,5 miliardi di euro. Una spesa concentrata prevalentemente in Lombardia (17,9% del totale nazionale), Lazio (10,3%), Campania (8,5%). A livello provinciale primeggiano Roma con 1.899 milioni di euro (7,7%), Milano con 1.533 milioni (6,2%), Napoli con 1.074 milioni (4,4%), Torino con 1.036 milioni (4,2%) e Brescia con 529 milioni (2,2%).
L’acquisto di prodotti e servizi realizzati da imprese artigiane e micro piccole imprese locali è una scelta etica a sostegno del territorio, in occasione delle festività natalizie così come nella quotidianità, che genera valore per l’acquirente, per il destinatario del dono e per la comunità intera.
Sono 285.137 le imprese artigiane – per lo più famigliari – operanti in 43 settori in cui si realizzano prodotti artigianali e si offrono servizi di qualità che possono essere regalati in occasione del Natale: danno lavoro a 811.546 addetti e 377.952 sono lavoratori indipendenti con una quota del 46,6%. In particolare oltre la metà rientrano nella classificazione di artigianato “artistico”, ovvero realizza prodotti di elevato valore estetico, prevalentemente con tecniche manuali con alto contenuto professionale, tali da creare identità, esprimendo la cultura dei popoli e creando valore economico, culturale e sociale.
Scegliere i prodotti e servizi artigiani offerti sul proprio territorio non vuol dire solo sostenere l’impresa, l’imprenditore, i suoi 433.594 dipendenti e le loro famiglie ma anche il benessere della comunità, dato che il 55,0% delle micro e piccole imprese del territorio sostengono o realizzano iniziative di interesse collettivo. Inoltre, nonostante la situazione di difficoltà causa crollo ricavi e crisi di liquidità, durante l’emergenza sanitaria il 24,5% delle MPI si sono attivate per supportare la comunità in cui vivono e operano.