- 7 Luglio 2014
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Prorogato al 31 dicembre 2014 “Accordo per il credito 2013”, iniziativa realizzata da ABI e Alleanza Cooperative Italiane (che riunisce Agci, Confcooperative, Legacoop), Cia, Claai, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confedilizia, Confetra, Confindustria, Rete Imprese Italia (che riunisce Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti), per operazioni di sospensione e allungamento dei finanziamenti, ed operazioni per promuovere la ripresa e lo sviluppo delle attività.
Lo rende noto l’ABI, d’intesa con le parti co-firmatarie, chiarendo che “le condizioni del nostro tessuto produttivo, per quanto in miglioramento rispetto al passato, richiedono di evitare discontinuità in questa delicata fase di avvio della ripresa, fissando la nuova scadenza a fine anno rispetto a quella prevista del 30 giugno scorso”.
I contenuti principali dell’accordo restano immutati:
- sospensione per 12 mesi della quota capitale delle rate dei mutui, anche se agevolati o perfezionati tramite il rilascio di cambiali;
- sospensione per 12 ovvero per 6 mesi della quota capitale dei canoni di operazioni di leasing, rispettivamente immobiliare o mobiliare;
- allungamento della durata dei mutui per un massimo del 100% della durata residua del piano di ammortamento e comunque non oltre 3 anni per i mutui chirografari e a 4 anni per quelli ipotecari;
- allungamento fino a 270 giorni delle scadenze delle anticipazioni bancarie su crediti per i quali si siano registrati insoluti di pagamento;
- allungamento per un massimo di 120 giorni delle scadenze del credito agrario di conduzione.
Dall’avvio operativo dell’iniziativa ad ottobre 2013, fino al 31 maggio 2014, sono state accolte 25.539 domande per un controvalore complessivo di debito residuo pari a 9,6 miliardi di euro e una maggior liquidità a disposizione delle imprese di 1,1 miliardi.
L’analisi relativa alla distribuzione delle domande accolte per attività economica dell’impresa richiedente evidenzia che:
- il 27% delle domande è riferito ad imprese del settore “commercio e alberghiero”;
- il 16,8% delle domande è riferito ad imprese del settore “industria”;
- il 17,8% delle domande è riferito ad imprese del settore “edilizia e opere pubbliche”;
- il 6,8% delle domande è riferito ad imprese del settore “artigianato”;
- il 6,2% delle domande è riferito ad imprese del settore “agricoltura”;
- il restante 25,4% agli “altri servizi”.
L’Accordo per il Credito 2013 rappresenta il quarto di una serie di misure iniziate il 3 agosto del 2009 con l’Avviso comune, proseguite con l’Accordo per il Credito alle Pmi del 16 febbraio 2011 e con le Nuove Misure per il Credito alle Pmi del 28 febbraio 2012.
Complessivamente, le quattro iniziative hanno consentito la sospensione di oltre 400 mila finanziamenti, per un controvalore complessivo di debito residuo di circa 115 miliardi di euro e una liquidità aggiuntiva per le Pmi italiane di 23 miliardi di euro.
Analogamente all’Accordo per il Credito 2013, viene prorogato a fine anno il periodo di validità del Plafond “Progetti Investimenti Italia”, lo strumento dedicato alle Pmi che nonostante la crisi economica continuano a realizzare nuovi investimenti e del Plafond “Crediti PA”, l’iniziativa dedicata allo smobilizzo, presso il sistema bancario e finanziario, dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione.