- 3 Novembre 2020
- Posted by: Luisella D'Alessandro
- Categoria: News
Le nuove tecnologie hanno portato gli artigiani a reinventarsi, rendendo il loro lavoro sicuramente diverso rispetto al passato.
C’è chi realizza app per gli smartphone, chi crea reti WiFi, apparecchiature mediche ad alta precisione realizzate da piccoli imprenditori, chi ricicla rifiuti hitech, chi propone un tipo di manifattura 4.0, o ancora i “maker” (ingegneri, fisici, architetti, designer…) che fabbricano prototipi nelle moderne officine della fabbricazione digitale. Tutti mestieri che richiedono non solo di “saper fare” ma anche cultura e progetto.
È questo lo scenario del moderno artigianato sottolineato da un articolo del Corriere della Sera, che dedica un’intera pagina agli artigiani 4.0 ed evidenzia inoltre quanto variegate e ampie siano le strade per entrare a far parte di questo mondo. Secondo Confartigianato, infatti, le imprese presenti in tutti i settori produttivi sono quasi 1.300.000 con un coinvolgimento di oltre 2.600.000 (dati del 2019). Certamente, la pandemia non ha risparmiato questo settore ma, al contempo, ha offerto nuove opportunità a quanti sanno guardare al futuro, innovare e puntare sulla formazione digitale e non.
Si pensi ad esempio al progetto lanciato da Confartigianato Imprese Veneto, Calzolai 2.0 e Istituto Veneto per il Lavoro, che hanno creato una vera e propria Academy nazionale per i calzolai, che parte con l’aggiornamento di chi già lavora nel settore ma potrebbe in futuro formare i nuovi tecnici della riparazione e della manutenzione della calzatura.
Non è esente da questa “rivoluzione” nemmeno il settore del lusso: dalla moda all’oreficeria, dal vino al design. Si pensi alla sartoria, che vede oggigiorno gli addetti del settore alle prese con tagli laser, vestiti dinamici in 3D…
La Rete, soprattutto a seguito della pandemia, ha moltiplicato le opportunità di formazione digitale, spesso gratuita, per le PMI, fruibili da artigiani ma anche da giovani aspiranti tali.
Fonte: https://bit.ly/34NgGDC