Chi può accedere ai Voucher ICT per la digitalizzazione delle imprese

Nei giorni scorsi vi abbiamo dato notizia della delibera con cui il CIPE assegna all’intervento “Voucher PMI” le risorse mancanti per la sua attivazione.

In attesa, dunque, del decreto del Mise con cui viene stabilita la tempistica e adottata la modulistica per presentare le domande di agevolazione, vediamo nel dettaglio di cosa si tratta, in modo da essere tempestivi nell’inviare le istanze.

Il decreto interministeriale MISE-MEF del 23 settembre 2014, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 269 del 19 novembre 2014, al fine di favorire la digitalizzazione dei processi aziendali e l’ammodernamento tecnologico di micro, piccole e medie imprese, ha definito lo schema standard di bando e le modalità di erogazione di contributi in forma di voucher per l’acquisto di software, hardware o servizi.

Il voucher, di valore non superiore ad € 10.000, può essere concesso alle imprese (singole):

a) che si qualificano come micro, piccole o medie impresa (MPMI) ai sensi della raccomandazione 2003/361/CE del 6 maggio 2003, recepita con decreto ministeriale 18 aprile 2005, indipendentemente dalla loro forma giuridica, nonché dal regime contabile adottato;

b) non rientranti tra le imprese attive nei settori esclusi dall’articolo 1 del regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013;

c) che hanno sede legale e/o unità locali attive sul territorio nazionale ed iscritte al Registro delle imprese della Camera di commercio territorialmente competente;

d) che non sono sottoposte a procedura concorsuale e non si trovano in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente;

e) non hanno ricevuto altri contributi pubblici per le spese oggetto della concessione del Voucher;

f) non si trovano nella situazione di aver ricevuto e successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti sui quali pende un ordine di recupero, a seguito di una precedente decisione della Commissione europea che dichiara l’aiuto illegale e incompatibile con il mercato comune.

Attraverso il bando si potrà accedere ad un voucher che consenta:

  • il miglioramento dell’efficienza aziendale;
  • la modernizzazione dell’organizzazione del lavoro, tale da favorire l’utilizzo di strumenti tecnologici e forme di flessibilità, tra cui il telelavoro;
  • lo sviluppo di soluzioni di e-commerce;
  • la connettività a banda larga e ultralarga;
  • il collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare, attraverso l’acquisto e l’attivazione di decoder e parabole, nelle aree dove le condizioni geomorfologiche non consentano l’accesso a soluzioni adeguate attraverso le reti terrestri o laddove gli interventi infrastrutturali risultino scarsamente sostenibili economicamente o non realizzabili;
  • la formazione qualificata, nel campo ICT, del personale delle suddette piccole e medie imprese.

Sono ammesse le PMI di tutti i settori, esclusi pesca e acquacoltura; produzione primaria, trasformazione commercializzazione di prodotti agricoli; attività connesse all’export.

Il contributo max concedibile è di 10.000 € a fondo perduto per il 50% della spesa ammissibile. Servizi e soluzioni informatiche devono essere acquistati successivamente all’assegnazione del Voucher.

Ricordiamo che si tratterà di un bando e non di uno sportello: pertanto le domande dovranno essere presentate durante una finestra temporale precisa e non sarà rilevante il fatto che la domanda risulti presentata il 1° o l’ultimo giorno.

Sarà obbligatorio il possesso di un indirizzo PEC e della Carta nazionale dei Servizi per l’accesso al portale informatico (si ipotizza che il portale debba essere http://www.impresainungiorno.gov.it/)