- 9 Febbraio 2021
- Posted by: Luisella D'Alessandro
- Categoria: News
Il confronto tra l’Italia e l’Europa sulle concessioni demaniali continua. Il nuovo fronte di discussione riguarda il rilascio delle autorizzazioni per l’uso delle concessioni stesse e coinvolge direttamente OASI Confartigianato, la nostra sigla di rappresentanza delle imprese balneari. La più recente tappa della vicenda risale all’incontro in videoconferenza del 26 gennaio scorso, tra i rappresentanti di categoria e i capi di Gabinetto e dell’Ufficio legislativo del MIBACT, del Ministero per gli Affari europei, del MIT e del Ministero per gli Affari regionali. Convocata per una consultazione con le organizzazioni di categoria del comparto balneare sulla lettera di messa mora inoltrata il 3 dicembre 2020 dalla Commissione Europea all’Italia, la riunione è diventata l’occasione giusta per conoscere la posizione e le osservazioni delle organizzazioni di rappresentanza e per acquisire tutti gli elementi utili a una più puntuale ed articolata definizione della risposta italiana alle iniziative europee. A loro volta, i rappresentanti dei ministeri hanno fornito un’illustrazione dettagliata, anche sotto il profilo giuridico, dei punti nodali della lettera ricevuta dall’Europa e sui possibili sviluppi per il tessuto imprenditoriale italiano.
La lettera di messa in mora è una nuova contestazione mossa dall’Europa al nostro Paese, come primo atto di una possibile procedura d’infrazione sulle norme del nostro ordinamento in materia di concessioni demaniali marittime ritenute, ancora una volta, in contrasto con i principi comunitari disegnati dalla Direttiva Bolkestein. In particolare, in riferimento alla Legge di Bilancio n. 145/2018 che, prolungando di 15 anni la durata delle concessioni demaniali marittime, secondo la Commissione Europea va di fatto a procrastinare un meccanismo di rinnovo automatico non più consentito. Ora, l’Italia ha tempo fino al 3 febbraio per argomentare una replica argomentata alla lettera di messa in mora, ultima chiamata utile per bloccare le procedure europee.
“Occorre far leva sul riconoscimento del valore di mercato dell’impresa balneare, nonché sul riconoscimento della professionalità e delle competenze degli imprenditori del settore, un patrimonio di eccellenza e peculiarità unico al mondo, che caratterizza e qualifica il sistema turistico italiano. Questa è l’unica via percorribile, che si può conciliare con i principi comunitari e con la Direttiva Bolkestein – ha ribadito il Presidente di OASI Confartigianato, Giorgio Mussoni – Un’interpretazione che è in linea anche con le sentenze della Corte di Giustizia Europea e che può ricreare le difese essenziali per affrontare il rinnovo delle concessioni demaniali marittime secondo il meccanismo, non aggirabile, dell’evidenza pubblica”.
L’obiettivo finale di OASI è quello di arrivare al più presto all’approvazione della riforma definitiva del sistema delle concessioni. “Qualsiasi altra strada sarebbe assolutamente improduttiva e controproducente, come insistere sull’esonero dall’applicazione della Direttiva Bolkestein, che ha già trovato la totale chiusura da parte dell’Europa”, ha aggiunto il Presidente Mussoni.
La palla ora passa ai ministeri competenti, chiamati a convincere l’Europa delle bontà delle iniziative adottate per il settore e scongiurare una nuova infrazione comunitaria nei confronti dell’Italia.