- 10 Aprile 2014
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E’ iniziato oggi l’esame, in VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera, del disegno di legge ambientale (Atto Camera n. 2093) destinato a promuovere interventi di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali (collegato alla legge di stabilità 2014). Tra le principali misure previste si segnalano quelle riguardanti il cosiddetto “green public procurement”, disposizioni finalizzate ad agevolare il ricorso agli appalti verdi e il finanziamento di interventi di rimozione o demolizione in aree a rischio idrogeologico.
L’articolo 9, comma 1, con un’integrazione all’art. 75 del Codice Appalti (D.Lgs 163/2006), mira a incentivare gli operatori economici che partecipano ad appalti pubblici e che sono muniti diregistrazione EMAS (che certifica la qualità ambientale dell’organizzazione aziendale) o di marchio Ecolabel (che certifica la qualità ecologica di «prodotti», comprensivi di beni e servizi). Il beneficio consisterà in una riduzione del 20 per cento della “cauzione” a corredo dell’offerta e del suo eventuale rinnovo.
Il Ddl stabilisce inoltre che, nell’ambito dei criteri di valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa di cui all’art. 83 del Codice dei Contratti, il criterio del costo di utilizzo e manutenzione deve tener conto anche dei consumi di energia e delle risorse naturali, delle emissioni inquinanti e dei costi complessivi, inclusi quelli esterni e di mitigazione degli impatti dei cambiamenti climatici, riferiti all’intero ciclo di vita dell’opera, bene o servizio.
Con l’art. 23 viene istituito, altresì, nello stato di previsione della spesa del Ministero dell’Ambiente, un capitolo con uno stanziamento per l’anno 2014 di 10 milioni di euro per il finanziamento di interventi dirimozione o demolizione, da parte dei Comuni, di opere e immobili realizzati in aree a rischio idrogeologico elevato o molto elevato, in assenza o in totale difformità dal permesso di costruire.