- 3 Giugno 2014
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Abbelliva e ricostruiva le unghie delle clienti in casa, dove aveva allestito un laboratorio, ma non versava un centesimo al fisco. E, in capo ad una giornata riusciva a guadagnare fino a cinquecento euro. Soldi puliti che entravano per intero nelle sue tasche.
Per una donna di mezza età di Rosignano Solvay l’attività abusiva è andata a vele spiegate fin quando alla sua porta non ha bussato un’agente in borghese delle Fiamme Gialle. La finanziera, accompagnata da un collega, si è fatta ritoccare le unghie e alla fine del restylng, quando l’estetista le ha chiesto cinquanta euro senza fattura, si è identificata.
A quel punto sono partiti i controlli fiscali e i problemi per la professionista abusiva. La Guardia di Finanza di Cecina ha ricostruito un giro d’affari, dal settembre 2010 al maggio 2013, pari a qualcosa come 150mila euro. Anche perché in solo un giorno di lavoro l’estetista riusciva a ricevere fino a dieci clienti. Li accoglieva nel suo studio casereccio, a due passi dalla cucina e avvolta in un camice bianco. Il fatto, poi, che non versasse un centesimo di tasse le consentiva di applicare prezzi stracciati.
Proprio per questo sembra che la soffiata alle Fiamme Gialle (nella primavera scorsa) possa essere arrivata da alcune colleghe estetiste in regola e particolarmente arrabbiate con la signora di Rosignano. I controlli sono iniziati in sordina. Prima le forze dell’ordine hanno predisposto diversi sopralluoghi (in cui hanno notato un certo viavai) poi notato anche diversi clienti “abituali”. Alla fine, per cogliere la donna in flagranza, è scatta l’operazione ritocca-unghie in borghese. In virtù di guadagni stimati per circa 150mila euro l’estetista abusiva ha dovuto sborsare circa 90mila euro per i mancati tributi all’Erario. Inoltre, la Guardia di Finanza l’ha multata (10mila euro di sanzione) per “esercizio abusivo dell’attività di onicotecnico (il tecnico delle unghie, ndr)”.
In Toscana per occuparsi di manicure, ricostruire e abbellire le unghie, infatti, serve una specializzazione che è disciplinata dalla legge Regionale 28/2004. E per l’abuso di tale professione è prevista una multa salata. Così, non avviene da altre parti d’Italia, come nel Lazio per esempio. E, visto che manca una legge di riferimento nazionale, la donna di Rosignano Solvay si è salvata almeno dalla segnalazione alla Procura della Repubblica per esercizio abusivo della professione che avrebbe avuto rilevanza penale. In questi mesi la Guardia di Finanza di Cecina, coordinata dal tenente Pierdario Fasciano, si sta concentrando sulle professioni abusive, soprattutto quelle che vengono espletate all’interno delle mura domestiche.
Negli ultimi anni, anche a causa della crisi economica, si sta moltiplicando il numero di chi sotto il tetto domestico tenta di svolgere un lavoro al riparo dall’Agenzia delle entrate. La maggior parte dei casi che vengono a galla sono frutto di segnalazioni dei cittadini che poi vengono approfondite dalle forze dell’ordine.