- 25 Maggio 2021
- Posted by: Luisella D'Alessandro
- Categoria: News
Si riaccende la speranza di semplificare l’iter formativo per gli installatori e manutentori di impianti energetici alimentati da fonti rinnovabili (caldaie, caminetti e stufe a biomassa, sistemi solari fotovoltaici e termici, sistemi geotermici a bassa entalpia e pompe di calore).
Grazie al pressing esercitato da Confartigianato impianti, nella legge di delegazione europea 2019-2020 è stato previsto che nel recepimento della direttiva europea 2018/2001 sulla promozione dell’uso delle energie rinnovabili vi sia il mandato legislativo per riordinare e semplificare l’attuale normativa sulle procedure di qualificazione degli installatori di impianti FER, prevedendo che la qualificazione professionale sia conseguita con il possesso dei requisiti tecnico-professionali di cui al D.M. 37/08.
Si potrebbe così risolvere un pasticcio normativo che il settore subisce da oltre 10 anni, da quando con il decreto legislativo 28/2011, è stato introdotto un sistema di qualificazione per gli operatori. Da allora gli imprenditori cercano di orientarsi tra il continuo equivoco circa la necessità della formazione abilitante (in realtà non necessaria) e i percorsi di aggiornamento triennale.
A complicare il quadro vi è la ripartizione delle competenze tra lo Stato e le Regioni e, poiché la formazione è materia di competenza esclusiva delle Regioni, queste ultime hanno potuto legiferare in materia, con il risultato di un recepimento della norma nazionale disomogeneo sul territorio nazionale.
Questo ha generato una situazione di disparità tra gli imprenditori che, pur riconoscendo il valore della formazione, in assenza di controlli e di una norma che preveda la pubblicità dell’assolvimento di tale adempimento, si sono sentiti vessati.
“In questi anni – dichiara il Presidente di Confartigianato Impianti Dario Dalla Costa – abbiamo richiesto a gran voce il riordino del quadro normativo e comunque di dare almeno visibilità dell’attività formativa svolta dagli imprenditori nel certificato camerale. Per anni la risposta è stata purtroppo sempre negativa a causa di un mancato mandato legislativo. Oggi, finalmente, abbiamo la possibilità di semplificare e armonizzare l’apparato normativo e consentire di lavorare in serenità agli imprenditori del settore degli impianti più evoluti”.