- 14 Maggio 2021
- Posted by: Luisella D'Alessandro
- Categories: Edilizia, News
Il Commissario Straordinario di Governo per la ricostruzione post sisma 2016/2017 e l’Agenzia delle entrate hanno messo a disposizione dei cittadini, dei professionisti e degli operatori economici un’utile guida operativa per l’utilizzo combinato del Superbonus e degli altri incentivi fiscali vigenti con il contributo per la riparazione degli edifici danneggiati dal sisma, con la finalità di imprimere così un’accelerazione al processo di ricostruzione. L’obiettivo della guida è duplice: da un lato definire le modalità di coordinamento degli incentivi fiscali e del contributo per la ricostruzione post sisma previsto dall’art. 5 del decreto legge n. 189/2016, ottimizzando e rendendo più efficace l’utilizzo delle cospicue risorse pubbliche che sono state stanziate per tali primari obiettivi. Dall’altra parte, la messa a punto di procedure tecniche, amministrative e fiscali condivise permetterà di semplificare l’attività dei professionisti e delle imprese impegnate nella ricostruzione, massimizzando il beneficio per i cittadini, atteso che il Superbonus spetta ai proprietari degli immobili danneggiati dal terremoto con riferimento alla parte di spesa eccedente il contributo pubblico per la ricostruzione.
A tal proposito si ricorda che il sisma 2016-2017 ha reso inagibili circa 80 mila edifici: le domande di contributo presentate sono 20 mila, quelle già approvate 9 mila, con metà degli interventi già chiusa e circa 4.500 cantieri in fase di lavorazione. La platea dei possibili beneficiari è dunque molto elevata. La combinazione del contributo con il Superbonus, si legge nel documento, rappresenta una grande opportunità per accelerare la ricostruzione post sismica nel Centro Italia e per migliorare ulteriormente la sicurezza sismica e l’efficienza energetica di decine di migliaia di edifici che devono ancora essere ricostruiti.
Anche i cittadini che hanno già presentato la domanda o hanno già ottenuto il contributo pubblico per la ricostruzione o anche avviato i lavori, possono accedere al Superbonus relativamente alle spese rimaste a carico, anche presentando una variante progettuale in corso d’opera.
Come chiarito da un parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, il Superbonus è accessibile anche nel caso in cui i lavori siano già in corso d’opera e le asseverazioni necessarie, normalmente richieste prima dell’avvio dei lavori, dovranno essere presentate tempestivamente in sede di variante progettuale o come documentazione integrativa nel corso dei lavori.
La guida si sofferma anche sulle novità introdotte dal comma 4-ter dell’articolo 119 del decreto legge n. 34/2020 che ha aumentato del 50% i limiti di spesa ammissibili al Superbonus (cosiddetto “Superbonus rafforzato”) in alternativa, quindi con la rinuncia, al contributo per la ricostruzione.
Infine, nella sezione dedicata alle domande e risposte della guida, vengono forniti ulteriori chiarimenti e indicazioni sulle modalità di applicazione del Superbonus, per cui:
- rientrano nel Superbonus le spese sostenute in relazione a interventi realizzati sulle pertinenze di immobili danneggiati dagli eventi sismici del 2016;
- è possibile godere delle agevolazioni fiscali anche se lo stesso edificio oggetto di intervento ha beneficiato in passato di contributi per la ricostruzione a seguito di eventi sismici;
- ai fini del contributo post sisma resta invariata la regola che impone di evidenziare le opere non ammesse, in quanto costituiscono una miglioria rispetto allo stato di fatto dell’edificio danneggiato.
Per la fruizione del Superbonus, la detrazione si applica, nei limiti previsti per ciascun intervento, anche alle spese sostenute per i lavori di “completamento” dell’intervento “complessivamente” considerato che, in assenza di tale correlazione, non sarebbero, invece, agevolabili. A tal fine, si ritiene irrilevante l’eventuale circostanza che il contributo sia erogato con riferimento alle spese sostenute per l’intervento “principale”, in quanto le spese di completamento, eventualmente rimaste fuori dal contributo, possono trovare copertura negli incentivi fiscali essendo rimaste effettivamente a carico del contribuente.