- 6 Novembre 2020
- Posted by: Luisella D'Alessandro
- Categoria: News
I distretti dei mobili Made in Italy si confermano leader in UE, con una crescita del +14,7% ad Agosto, dopo i pesanti effetti del Covid-19
Secondo l’ultima indagine mensile sulle imprese pubblicata da ISTAT nel mese di ottobre, c’è una risalita dell’indice del clima di fiducia delle imprese manifatturiere, quasi ai livelli pre crisi di febbraio 2020: una reazione importante, questa, alle spinte recessive che si sono avute a seguito dell’emergenza.
Tra i settori chiave del Made in Italy si distingue quello dei mobili, emblema della qualità e del successo della produzione manifatturiera italiana nel mondo. Anche questo settore presenta segni di ripresa, con un trend trimestrale degli ordinativi di mobili positivo e con un +14,7% nel mese di agosto.
Il reparto legno e mobili, che ha un’elevata vocazione artigiana, include 43 mila imprese con 231 mila addetti. Il 70% del Made in Italy dei mobili si concentra in un asse che va dal Friuli Venezia Giulia alla Lombardia, passando per il Veneto. Un’area, questa, che include le prime sette province italiane per esportazioni: Treviso, Pordenone, Monza e della Brianza, Como, Udine, Milano e Vicenza. Sette province che, da sole, nel 2019 hanno cumulato 5,6 miliardi di esportazioni e, in una classifica ibrida con i 26 paesi dell’Unione e il resto d’Italia, rappresentano il terzo esportatore europeo dietro alla Polonia (11,0 miliardi di euro) e alla Germania (10,5 miliardi), collocandosi davanti al resto d’Italia (4,3 miliardi), Repubblica ceca (3,2 miliardi) e Paesi bassi (2,7 miliardi).
Nell’ambito degli Osservatori in Rete è stata sviluppata un’analisi sul settore dei mobili nell’articolo ‘Come cambia l’economia. Il ruolo delle PMI nel modello Nord-Est’ di Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato, pubblicato in ‘L’artigiano della Marca’, in cui si evidenzia come la regione Lombarda si collochi al 5° posto in UE per valore dell’export.
Da gennaio ad agosto 2020, a seguito della pandemia, le imprese produttrici di mobili hanno registrato una perdita del 17,4% del fatturato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le micro e piccole imprese (i due terzi degli occupati del comparto) hanno ridotto i ricavi di 1.193 milioni di euro nello stesso periodo. Per quanto concerne i mercati esteri e sempre in riferimento allo stesso periodo, il comparto ha subito un calo del 16,8% nelle esportazioni, l’equivalente di 1.1 miliardi di euro in meno.
Anche le vendite al dettaglio di mobili e articoli tessili e arredo per la casa sono scese del 17,8%: si stima che nei primi otto mesi del 2020 si siano persi 3,0 miliardi di euro di consumi delle famiglie di mobili e articoli tessili per la casa e di arredo.
È chiaro che, le imprese del settore, manifestino una certa preoccupazione per la recrudescenza dell’epidemia, considerato che nell’arco degli ultimi dieci anni mediamente le vendite di mobili e articoli di arredamento nel mese di dicembre hanno superato del 24,3% la media degli altri undici mesi dell’anno.