Il presidente Granelli: come ragionare sul Recovery Plan

Il presidente suggerisce di far leva sulle piccole imprese e di coinvolgere le parti sociali per migliorare l’economia italiana con il Recovery Plan. “Abbiamo l’occasione di cambiare ciò che non va e di fare leva sui propri punti di forza, a cominciare dalle piccole imprese che rappresentano il 99 per cento del sistema produttivo e di cui vanno sostenute la vitalità e la capacità di produrre valore artigiano. Il Pnrr deve esprimere l’ambizione di progettare e l’efficienza amministrativa di attuare interventi di rilancio della competitività italiana che vanno costruiti con il costante coinvolgimento delle parti sociali. Con altrettanta determinazione, vanno realizzate le grandi riforme, dal fisco alla burocrazia alla giustizia civile, indispensabili ad eliminare gli storici ostacoli allo sviluppo del Paese”.

Lo ha sottolineato il Presidente di Confartigianato Marco Granelli intervenuto all’audizione sul Piano nazionale di ripresa e resilienza davanti alle Commissioni Bilancio, Attività produttive e Lavoro della Camera.

“Il futuro economico e sociale del Paese – ha detto il Presidente Granelli – dipende anche dalla capacità di investire sulle piccole imprese ‘a valore artigiano’ che combinano sostenibilità economica, sociale e ambientale e che contribuiscono a fare dell’Italia la seconda manifattura d’Europa dopo la Germania. Il Recovery Plan è l’occasione per accompagnarle nella nuova economia post Covid sia con misure strutturali di riduzione della pressione fiscale e semplificazione degli adempimenti burocratici, sia facilitandone l’accesso a nuovi strumenti di finanza d’impresa, alla ricerca e ai progetti di innovazione digitale e tecnologica, di transizione ecologica e di internazionalizzazione, agli interventi per la formazione e il trasferimento d’impresa e di competenze ai giovani, a partire dal rilancio dell’apprendistato quale canale privilegiato di ingresso nel mondo del lavoro”.

In particolare, il Presidente di Confartigianato ha richiamato l’attenzione sulla necessità di investimenti in infrastrutture materiali e immateriali di collegamento delle persone, delle merci e delle informazioni, e ha chiesto di rendere stabili gli incentivi per le ristrutturazioniprorogare a tutto il 2023 il superbonus 110% e valorizzare gli appalti a km0. Sul fronte del lavoro, oltre a sollecitare l’eliminazione dei vincoli e delle limitazioni sui contratti a termine, ha ribadito il no ad un unico ammortizzatore sociale identico per tutti i settori.