- 9 Marzo 2021
- Posted by: Luisella D'Alessandro
- Categoria: News
Nel 2020 la ricostruzione del Centro Italia dopo i terremoti del 2016-17 ha avuto una forte accelerazione, nonostante la pandemia che ha imposto anche un blocco temporaneo dei cantieri, e alla decisiva evoluzione della normativa e delle procedure che ha richiesto agli uffici e alle imprese un adattamento. Le domande dei contributi pubblici per la riparazione dei danni alle abitazioni private e alle attività produttive, secondo il Rapporto 2020 sulla ricostruzione pubblicato nei giorni scorsi dal Commissario Straordinario, on. avv. Giovanni Legnini, sono cresciute del 62%, passando da 12.063 a fine 2019 alle 19.568 di fine dicembre, per un importo complessivo richiesto di 5,6 miliardi di euro.
Le istanze approvate, anch’esse cresciute del 62%, sono passate da 4.200 a quasi 7 mila, con la concessione di contributi per 1,62 miliardi di euro. Le somme effettivamente erogate sulla base dello stato di avanzamento dei lavori nei cantieri hanno segnato un progresso ancora più accentuato, e sono più che raddoppiate rispetto a fine 2019, passando da 303 a 709 milioni di euro. Nel solo 2020 le somme erogate sono state pari a 406 milioni, più di quanto erogato nei tre anni precedenti e gli interventi portati a termine sono stati circa 1.700. L’andamento positivo è confermato nei primi due mesi del 2021, con i contributi erogati per 88 milioni di euro.
Dall’avvio della ricostruzione gli edifici riparati o ricostruiti con i contributi, e dunque le famiglie che hanno già fatto rientro a casa, sono oltre quattromila. Di questi, gli interventi per i quali sono stati effettuati gli ultimi pagamenti alle imprese costruttrici sono 3.694, mentre i cantieri aperti sempre per la ricostruzione privata a fine anno erano 3.248: circa 2 mila nelle Marche, la regione che ha subito la maggior percentuale dei danni, quasi 600 in Umbria, oltre 300 in Lazio ed Abruzzo. Decisive, per l’accelerazione, sono state l’Ordinanza 100, che ha rivoluzionato le procedure ed accorciato drasticamente i tempi di concessione dei contributi, e l’Ordinanza 107, che di fatto ha sbloccato la ricostruzione dei comuni più colpiti, introducendo i Programmi Straordinari, che sono in corso di adozione in una trentina di comuni del cratere.
Anche sul fronte delle opere pubbliche si registrano progressi, la cui realizzazione, finora sostanzialmente bloccata, viene favorita dal pacchetto di semplificazioni introdotto dal governo, che contempla anche poteri straordinari per il Commissario. I molteplici interventi finanziati dalle Ordinanze (per 2,2 miliardi di euro) sono stati verificati, in alcuni casi riprogrammati e inseriti in un elenco unico che contiene 1.288 opere pubbliche, alle quali si aggiungono circa 900 chiese. La spesa effettiva per le opere pubbliche, a fine anno, era pari a 266 milioni di euro, con una crescita del 30% rispetto a fine 2019. Nel secondo semestre del 2020 i cantieri della ricostruzione pubblica ultimati sono stati 67, portando il totale delle opere concluse a fine anno a 253 censiti. Sulla base dei cronoprogrammi ricevuti dalle stazioni appaltanti per le opere inserite nel nuovo elenco unico, rispetto alla situazione di giugno 2020, si registra a fine anno un discreto progresso delle fasi di aggiudicazione della progettazione e dei lavori. I cronoprogrammi prevedono entro il 2021 l’avvio dei cantieri, a seguito delle procedure di gara per la progettazione e l’esecuzione dei lavori, per 624 opere pubbliche, che rappresentano il 54% di quelle contenute nel nuovo elenco: 87 quelli avviati nel 2020, pari al 7,5% del totale.