- 2 Aprile 2015
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Le PMI rappresentano la spina dorsale del sistema economico e produttivo di una nazione. Il Ministero dello Sviluppo Economico attraverso lo sviluppo tecnologico intende promuovere la crescita sostenibile e la diffusione di una nuova cultura imprenditoriale più incline ad attingere dal mondo della ricerca e dell’università e ad aprirsi ai flussi internazionali di capitale umano e finanziario.
Il Decreto Legge 24 gennaio 2015, n. 3 (Investment Compact) convertito con modificazioni dalla Legge 24 marzo 2015, n. 33, ha assegnato larga parte delle misure già previste a beneficio delle startup innovative a una platea di imprese potenzialmente molto più ampia: le PMI innovative, vale a dire tutte le PMI che operano nel campo dell’innovazione tecnologica, a prescindere dalla data di costituzione, dalla formulazione dell’oggetto sociale e dal livello di maturazione.
Startup innovative e PMI innovative rappresentano due stadi evolutivi di un processo sequenziale e coerente con cui il Governo ha inteso non solo agevolare la fase di partenza ma anche accelerare il rafforzamento e la crescita dimensionale delle imprese caratterizzate da una forte dotazione tecnologica.
Il programma di accelerazione previsto a favore delle PMI innovative consiste in un pacchetto di agevolazioni vasto ed eterogeneo che interviene su diversi aspetti della vita aziendale rendendo più flessibile la gestione societaria, liberalizzando gli schemi di remunerazione, rafforzando l’accesso al credito, introducendo strumenti innovativi per la raccolta dei capitali, agevolando l’investimento in equity e favorendo l’accesso ai mercati esteri.
Le PMI innovative possono fare leva su due recenti misure fortemente correlate alle attività condotte nell’ambito dell’innovazione tecnologica:
Credito di imposta Ricerca e Sviluppo: la Legge di Stabilità 2015 (art. 1, comma 35) ha riscritto la disciplina del credito di imposta per investimenti in ricerca e sviluppo introdotto dal Decreto “Destinazione Italia”, differendo la sua operatività al 2015 ma contemporaneamente dilatandone il periodo di fruizione fino all’anno 2019. Il credito di imposta è riconosciuto a favore delle imprese che investono in attività di ricerca e sviluppo, fino ad un importo massimo annuale di 5 milioni di euro per ciascun beneficiario.
Il credito è nella misura del 25% degli incrementi annuali di spesa nelle attività di ricerca e sviluppo rispetto alla media delle spese maturate nei 3 periodi di imposta precedenti a quello in corso al 31 dicembre 2015, sempreché in ciascuno dei periodi di imposta siano sostenute spese per attività di ricerca e sviluppo pari ad almeno 30.000 euro.
Il beneficio fiscale raggiunge il 50% per gli investimenti in ricerca e sviluppo relativi a: assunzione di personale altamente qualificato; oppure costi della ricerca svolta in collaborazione con università ed enti o organismi di ricerca e con altre imprese, come le startup innovative. Sarà un apposito decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministro dello Sviluppo Economico, ad adottare le disposizioni attuative necessarie.
Patent Box: la Legge di Stabilità 2015 (art. 1, commi 37-45) ha introdotto per la prima volta nel nostro ordinamento delle agevolazioni fiscali sui redditi derivanti dallo sfruttamento della proprietà intellettuale.