- 25 Aprile 2021
- Posted by: Luisella D'Alessandro
- Categoria: News
Quanto pesa la crisi del settore moda in Italia
Dopo tredici mesi di pandemia il sistema produttivo italiano sta consolidando una reazione, ma nel contempo persistono i segnali di stress di una lunga recessione, come ha evidenziato Confartigianato nel corso dell’audizione sul DEF 2021 e durante l’incontro di ieri con il Presidente del Consiglio Mario Draghi e le parti sociali sul Recovery Plan.
Le imprese, a cui mancano all’appello oltre 400 miliardi di ricavi per il 2020, sono ancora strette nella morsa della crisi di liquidità. La moda è il comparto manifatturiero che ha maggiormente sofferto gli effetti della recessione. La caduta dei ricavi nel Tessile Abbigliamento Calzature è del 22% di intensità doppia della media delle imprese, con minori vendite per 17,9 miliardi di euro: la sola moda italiana registra una perdita di ricavi che è 3,6 volte quella stimata per le stagioni 2019/20 e 2020/21 per le squadre di football dei principali campionati europei, interessate dalla ‘guerra del calcio’ scoppiata in questi giorni.
I segnali di ripresa si associano ad un tono congiunturale che nel complesso rimane debole. A febbraio 2021 l’export – al netto dell’energia – segna un aumento dello 0,3% rispetto a gennaio, ma nell’ultimo trimestre ristagnano (-0,2%) rispetto al trimestre precedente; nei primi due mesi del 2021 le vendite all’estero rimangono inferiori del 5,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
A febbraio 2021 la produzione manifatturiera sale dello 0,4% rispetto a gennaio, consolidando una crescita congiunturale dello 0,5% nell’ultimo trimestre; nel complesso dei primi due mesi del 2021 l’attività è dell’1,4% al di sotto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Si consolida la resilienza delle costruzioni, già evidenziata nel 12° report Covid-19 di Confartigianato ‘Prove di ripresa. Terza ondata e prospettive post pandemia per imprese e territori’ pubblicato la scorsa settimana (clicca qui per scaricarlo). L’analisi dei dati pubblicati oggi dall’Istat evidenzia a febbraio 2021 un aumento dell’1,4% della produzione delle imprese dell’edilizia e dell’installazione di impianti rispetto a gennaio, mentre nel primo bimestre dell’anno l’attività si mantiene sopra dell’1,5% allo stesso periodo del 2020, precedente allo scoppio della pandemia.
Sul fronte dei servizi, le vendite al dettaglio nei primi due mesi del 2021 scendono del 7,7%, con una maggiore accentuazione per il comparto no food (-12,4%). Anche nella distribuzione cali più pesanti per le vendite dei prodotti della moda, con un calo del 26,6% per calzature e articoli in cuoio e del 24,6% per abbigliamento e pellicceria.
Restrizioni alla mobilità e chiusure di attività di produzione e al dettaglio hanno generato enormi spazi di mercato all’e-commerce. Dopo il boom del 34,6% dello scorso anno, le vendite via commercio elettronico consolidano la crescita, salendo del 37,2% nel primo bimestre del 2021.
Quella dell’e-commerce è una sfida colta anche dalle piccole imprese: in reazione all’emergenza sanitaria sono raddoppiate le MPI che vendono in Rete o attraverso il proprio sito di e-commerce, con una diffusa maggiore accentuazione nel Mezzogiorno.
Tavolo nazionale tessile e moda convocato dal Ministro dello Sviluppo economico
Oggi, alla presenza del Ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e del Viceministro Gilberto Pichetto Fratin, si è riunito il tavolo nazionale del tessile e della moda. Per Confartigianato Moda hanno partecipato il Presidente Fabio Pietrella ed il Responsabile nazionale Guido Radoani. Presenti inoltre tutte le organizzazioni di rappresentanza della filiera e i Sindacati dei lavoratori. La convocazione è stata l’occasione per mettere sul tavolo i temi cruciali per il settore, a cominciare dalla salvaguardia della filiera della moda che necessita di azioni di sostegno e valorizzazione, stante anche l’attuale forte coesione tra i suoi attori.
Nel suo intervento, il Presidente Fabio Pietrella, nell’evidenziare l’importanza strategica del sistema moda per il paese e la sua economia, ha rappresentato le difficoltà che il settore sta vivendo a seguito della pandemia e l’esigenza di introdurre strumenti che vadano nella direzione di una grande ripartenza, rafforzando però tutti gli asset strategici, a partire dalla proroga degli ammortizzatori sociali Covid, all’accelerazione dell’apertura delle fiere, all’introduzione di strumenti a sostegno degli acquisti di prodotti Made in Italy e di misure a salvaguardia delle imprese e del lavoro, in particolare di quello femminile.
Pietrella ha richiesto che il Tavolo diventi strutturale occasione di confronto tra tutti gli stakeholder e che possibilmente possa essere organizzato in sotto tavoli tecnici all’interno dei quali discutere e tener monitorati i singoli temi.
La riunione del Tavolo è stata anche l’occasione per presentare le principali linee di rilancio contenute in un recente documento condiviso dalle Associazioni dell’Artigianato con i Sindacati di categorie e che era stato inviato nei giorni scorsi al Ministro. Clicca QUI per scaricarlo.
Il Ministro Giorgetti ha manifestato grande interesse ai temi trattati che vanno nella direzione di sostenere e rafforzare un asset strategico per il Paese e ha lanciato messaggi rassicuranti sulla proroga della Cassa Integrazione Covid e dell’anticipazione al 15 giugno delle Fiere.
Giorgetti, dopo aver ringraziato i partecipanti che hanno ulteriore merito “di portare nel mondo la creatività, la bellezza, l’imprenditorialità italiana nel mondo” si è impegnato a portare all’attenzione del governo alcune richieste emerse oggi. Proroga degli ammortizzatori sociali per tutto il 2021, sostegni mirati al settore, indennizzi calcolati anche sui costi fissi sostenuti e le problematiche fiscali legate al magazzino sono alcuni dei punti che Giorgetti sottoporrà all’attenzione della cabina di regia presieduta dal presidente del Consiglio. In vista delle riaperture Giorgetti ha annunciato che “insieme al ministro Garavaglia stiamo pensando a un greenpass italiano che permetta anche l’ingresso in Italia degli stranieri che rappresentano un pubblico fondamentale per il rilancio del settore”. Giorgetti ha anche sottolineato che, al di là dell’emergenza “è necessario pensare per un settore strategico per il Paese come quello della moda una nuova politica industriale nei confronti di bravi lavoratori e bravi imprenditori”. Un capitolo a parte è stato dedicato all’occupazione femminile “che rappresenta una parte importante nel settore e che deve essere tutelata”. All’incontro, che si aggiornerà a breve anche con tavoli tematici, hanno partecipato il viceministro Gilberto Pichetto Fratin, le associazioni imprenditoriali e le organizzazioni sindacali del settore. “Il dialogo aperto oggi – dice Pichetto Fratin – testimonia l’attenzione che il Governo vuole dare al rilancio di un comparto, fatto di autonomi e dipendenti, in gran parte donne, duramente colpito dalla pandemia. Sulla base delle deleghe attribuitemi e in linea con gli indirizzi del ministro Giorgetti, il primo passo sarà mettere mano ad un piano operativo che coinvolga l’intera filiera”.
Fabio Pietrella sul New York Times: “L’abbigliamento durante la pandemia: stile informale ma di qualità made in Italy”
Questi mesi di isolamento a casa hanno cambiato inevitabilmente anche il modo di vestirsi. Il New York Times ha dedicato un’inchiesta agli stili adottati durante la pandemia in 8 paesi del mondo. Per l’Italia è stato intervistato il Presidente di Confartigianato Moda Fabio Pietrella il quale ha spiegato che le donne italiane hanno evitato l’abbigliamento sportivo per una “maglieria di qualità” che garantisce libertà di movimento ma con “un minimo di eleganza”.
Secondo il Presidente di Confartigianato Moda, uno studio ha rilevato che le donne italiane hanno scelto di vestirsi per il lavoro a casa per erigere una sorta di “muro psicologico” necessario a separarsi dal resto della famiglia.
“Vestirsi invia il segnale che la mamma è a casa, ma sta lavorando”, ha detto il Presidente Pietrella. “Allora no ‘Mamma, aiutami a fare i compiti, mamma, sei andata a fare la spesa? Mamma, ho bisogno di questo o quello. “La mamma sta lavorando, quindi ha adottato un look che fa capire agli altri membri della famiglia che è in modalità di lavoro”.