Nel DEF 2014 rilancio delle infrastrutture e dell’edilizia scolastica

anaepa20Riqualificazione degli edifici scolastici, semplificazioni in edilizia, riduzione del numero di stazioni appaltanti e nuovi modelli di partenariato pubblico-privato. Sono queste alcune delle strategie che il Governo ha presentato nel Documento di economia e finanza (DEF), approvato dal Consiglio dei Ministri, per imprimere una forte accelerazione al processo di riforma strutturale dell’economia, per una nuova e sostenibile ripresa della crescita e dell’occupazione. Nel Documento si pone l’accento dunque sull’uscita in via definitiva dalla crisi finanziaria attraverso un serrato e preciso cronoprogramma che impegna il Governo in scadenze ravvicinate, con interventi normativi e attuativi rapidi e certi.

Sul piano delle infrastrutture, l’obiettivo è di coinvolgere i privati nelle grandi opere e creare nel nostro ordinamento nazionale una disciplina speciale per il PPP (Partenariato pubblico-privato), esterna al Codice dei contratti pubblici, in modo da sviluppare chiari modelli nel campo delle piccole e medie infrastrutture. Nel documento si parla, inoltre, di utilizzare in maniera più efficace e razionale le risorse disponibili e, in particolare, i fondi strutturali europei per investimenti su progetti immediatamente cantierabili privati e di favorire le piccole opere, ad esempio quelle per il Programma 6000 campanili, rivolto a piccoli Comuni per la realizzazione di interventi con il coinvolgimento di piccole e medie imprese locali.

Tra gli impegni primari anche l’urgenza di affrontare il grave problema dell’edilizia scolastica, la cui sicurezza è considerata un tassello fondamentale per la ripresa economica e la rigenerazione urbana.  Per rendere gli edifici più sicuri, con interventi di messa in sicurezza, efficienza energetica, adeguamento antisismico e per la costruzione di nuove scuole è previsto lo stanziamento di circa 2 miliardi di euro.

Previsti poi interventi per circa 1,3 miliardi per il sostegno all’affitto a canone concordato, l’ampliamento dell’offerta di alloggi popolari, lo sviluppo dell’edilizia residenziale sociale, per far fronte al disagio abitativo che interessa sempre più famiglie impoverite dalla crisi economica.

Per ridurre gli oneri e gli adempimenti a carico delle imprese, il Def individua diverse semplificazioninel quadro normativo dell’edilizia mediante la produzione di modelli standard per le autorizzazioni. In particolare si prevede la possibilità, da parte dell’interessato che abbia bisogno della Segnalazione di Inizio Attività, di rivolgersi allo Sportello Unico ai fini di provvedere all’acquisizione di tutti gli atti di assenso necessari all’intervento edilizio. Inoltre è possibile richiedere il certificato di agibilità anche per singoli edifici, singole porzioni della costruzione o singole unità immobiliari purché funzionalmente autonomi, qualora siano state realizzate e collaudate le opere di urbanizzazione primaria.

Sul fronte della revisione della spesa pubblica il Def rileva tra l’altro che la presenza nel nostro Paese di circa 30 mila stazioni appaltanti può dar luogo ad inefficienze. Pertanto, gli appalti pubblici vannoconcentrati in capo alla Consip e ad alcune altre centrali di acquisto presso le Regioni e le Città Metropolitane consentendo di ottenere dei risparmi già nel medio periodo.

Un altro passaggio positivo riguarda infine il pagamento dei debiti commerciali arretrati da parte delle Amministrazioni pubbliche, con lo stanziamento di ulteriori 13 miliardi di euro che si aggiungono ai 47 già stanziati dai precedenti governi per restituire liquidità alle imprese. Contestualmente verrà messo a regime un nuovo sistema di regolamentazione e monitoraggio che permetterà di rispettare i tempi di pagamento previsti dalla normativa comunitaria e impedire nuovamente l’accumularsi di nuovi arretrati.