- 15 Ottobre 2014
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Il Ministero per lo Sviluppo economico fornisce ulteriori chiarimenti sulla legge Sabatini
Il Ministero per lo Sviluppo economico fornisce ulteriori chiarimenti sulla legge Sabatini, il provvedimento che garantisce finanziamenti agevolati alle imprese che intendono innovare, sotto il profilo tecnologico, acquistando beni strumentali (compresi hardware e software informatici); questa volta, le precisazioni riguardano la possibilità di rinunciare al finanziamento, ipotesi le cui modalità cambiano a seconda dei casi:
- laddove, spiega il Mise, il provvedimento di concessione del contributo non sia stato ancora emanato, l’impresa dovrà comunicare la rinuncia esclusivamente alla banca (o all’intermediario finanziario) che, a sua volta, comunicherà al ministero l’avvenuta rinuncia (e lo farà solo nel caso in cui la banca abbia già trasmesso al ministero la delibera di finanziamento);
- nel caso in cui, invece, il provvedimento di concessione sia stato emanato, la comunicazione dovrà essere inoltrare inoltrata sia alla banca, sia al ministero, che provvederà ad adottare il provvedimento di revoca. Rinunciare al contributo comporta alcune conseguenze: il soggetto beneficiario, anzitutto, non avrà diritto alle quote residue ancora da erogare e dovrà restituire quelle già ricevute, maggiorate di un interesse pari al tasso ufficiale di sconto vigente alla data dell’ordinativo di pagamento.
Segnaliamo, infine, che la rinuncia fa decadere il finanziamento a valere sul plafond “Beni Strumentali” disponibile presso Cassa Depositi e Prestiti. La banca potrà mantenere il finanziamento concesso all’azienda attraverso risorse diverse dalla provvista “Beni Strumentali”.