Ripartire dopo l’emergenza Covid-19

L’intervista Rilasciata all’Araldo Abruzzese questa settimana dal Presidente Luciano Di Marzio è stata l’occasione per parlare della ripartenza delle aziende dopo il Lock-down e più in generale di quali siano le difficoltà e le necessità per chi apre oggi una nuova attività imprenditoriale oggi.

Dai dati raccolti dalla Confartigianato – dice il Presidente Di Marzio – la situazione è gravissima anche in considerazione della disastrosa situazione della crisi economica che risale a l ’anno 2008. Nel tempo non abbiamo visto da parte del governo e della Regione Abruzzo un’attenzione alle imprese dell’artigianato e del commercio e anche alle micro, piccole e medie molte delle quale (si stima il 96%) abbiano meno di 10 dipendenti.
Le cancellazioni presso le Camere di Commercio sono superiori alle iscrizioni, fenomeno che, precedentemente, non e’ mai avvenuto. Oggi, delle oltre 36.000 aziende artigiane di ieri, se ne contano meno di 30.000.
Inoltre molti artigiani e commercianti, dopo due mesi dalla chiusura delle loro attività ancora oggi non possono riaprire bottega. Per chi aveva debiti la situazione si aggrava tantissimo in quanto, se in due mesi non si è incassato un euro, come sarà possibile poi pagare gli affitti, le bollette, le tasse nazionali, regionali, provinciali e comunali? Attività come parrucchieri ed estetiste ed altre attività artigiane come pure quelle commerciali (bar, ristoranti, alberghi, balneatori, camping, negozi di abbigliamento ed altro) come faranno senza incassare 1 euro a sostenere tutte le spese di ogni mese?

Come Confartigianato Provinciale e Regionale, già nell’incontro con il Prefetto, con la Provincia di Teramo ed ultimamente con la Regione Abruzzo sull’argomento crisi economica delle imprese abbiamo chiesto a gran voce che bisogna con riaprire tutte le attività in sicurezza, intervenire per quanto riguarda il problema della disoccupazione, versare sui conti correnti di tutte le aziende un importo a fondo perduto sufficiente a pagare tutte le spese che sono state per il momento rinviate e che purtroppo dovranno pagare in un’unica soluzione dopo, coinvolgere la Regione Abruzzo, come nell’ultima riunione di mercoledì pomeriggio 22/04/2020, nella quale ho partecipato come vice presidente della Confartigianato Abruzzo.