- 31 Marzo 2015
- Posted by: admin
- Categoria: News
Il requisito per start-up innovative elevato da quattro a cinque anni dall’Investiment Compact, altre novità: firma digitale e niente notaio per atto costitutivo.
Le nuove imprese possono essere considerate start-up innovative, e avere tutte le agevolazioni previste dalla legge per queste società, per cinque anni e non più per quattro anni dalla costituzione dell’impresa: la modifica è contenuta nell’articolo 4 del dl 3/2015, il decreto Investment Compact, che ha terminato l’iter di conversione in legge con l’approvazione definitiva del Senato lo scorso 24 marzo.
In base alla vecchia legge, le start-up innovative per essere definite tali dovevano essere costituite da non più di 48 mesi, termine ora alzato a 60 mesi. Quindi, si passa appunto da quattro a cinque anni. L’Investment Compact va a modificare l’articolo 25 del Dl 179/2012, che contiene la definizione e i requisiti delle start-up innovative. Cambiano di conseguenza anche tutte le disposizioni che limitano a quattro anni le agevolazioni per le start-up innovative, in recepimento di questo nuovo tetto di cinque anni. L’esenzione dal pagamento dell’imposta di bollo e dei diritti di segreteria per l’iscrizione nel registro delle imprese del diritto annuale alle Camere di commercio è prolungata al quinto anno dal momento dell’iscrizione.
Un’altra novità, che vale anche le PMI Innovative (istituite dall’Investment Compact, e alle quali sono destinate parte delle agevolazioni previste per le start-up innovative) riguarda l’atto costitutivo, per il quale viene introdotta la firma digitale e la possibilità di redigerlo in base a un modello tipizzato, che verrà predisposto da apposito decreto del ministero dello Sviluppo Economico, senza passare dal notaio. Infine, la legge impegna il ministero a mettere a punto uno specifico sito Internet dedicato a tutti gli interventi normativi relativi alle start-up innovative. Il portale:
«deve fornire chiare informazioni rispetto alle modalità di accesso ai bandi, ai finanziamenti e a tutte le forme di sostegno offerte al settore dalle strutture governative, indicando anche gli enti di riferimento preposti come interlocutori dei vari utilizzatori».
Prevista anche una sezione dedicata ai territori, con tutti i riferimenti regionali e locali, e particolare attenzione ad una mappatura dettagliata degli incubatori e delle strutture di sostegno alle start-up.
Fonte: PMI